Zitti tutti! È lo sfogo di un uomo che si ribella. Un uomo, uno qualunque, che passa in rassegna la sua vita e reagisce contro tutto e contro tutti: il paese, la sua infanzia, le mode, la musica, la morte, l’esser ricco e l’esser povero, l’esser bianco e l’esser nero, i figli, la moglie, i sogni, i viaggi, i libri, il sapere, il tempo che passa…
Il protagonista dei versi iperrealisti di Baldini, a mezza via fra il monologo e la descrizione, è un uomo comune tormentato dalla nevrosi, umiliato dalla vita, ma quasi mai patetico. Le storie di paese che racconta risultano ora grottesche, ora di una comicità irresistibile.
Si rende conto dei giorni di “vuoto” in cui vive e così cerca di riempire il tempo proprio parlando. Vuole riempire tutto con le parole. Così parla, parla e ricorda anche un ultimo episodio, quello che ha scatenato la follia: la crisi matrimoniale. Si accorge dunque che le parole non servono a nulla, “sono un bla bla continuo” e questo parlare incessante risuona nel suo cervello: la gente parla, parla senza scopo e non sta mai zitta. Allora si mette a urlare: “State zitti per favore, zitti. Zitti tutti!”.
“Il testo narra il pomeriggio di una giornata qualunque di una persona che ha il problema di non avere problemi. Sembra un gioco di parole, ma a questo mondo succede che la soluzione di un problema possa essere un altro problema”.
Raffaello Baldini
Scene di Stefano Sgarella e Lorenzo Loris
Interventi visivi di Stefano Sgarella
Luci Luigi Chiaromonte
Produzione Teatro Out Off
Presso Presso Cortile d’Onore di Palazzo Sormani
Corso di Porta Vittoria 6, Milano
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