Orsòla e il pesciolino d’oro

Sinossi

“La vecchia seduta fuori, vicino al mastello rotto.” Così si conclude la favola Il pesciolino d’oro di Puškin. L’anziana moglie del pescatore torna in riva al mare, dove il marito ha lasciato i suoi attrezzi di lavoro dopo averla abbandonata, e si prepara a pescare da sola, a sopravvivere a sé stessa. Cattura il pesciolino d’oro a cui vuole fare la pelle, lo sventra e vi trova una bimba dalla pelle scura avvolta in una coperta termica. La rianima, la scaccia come un insetto, infine la guarda in viso e la culla. Questo spettacolo è un potente e intenso rimando poetico alle morti dei profughi nel mar Mediterraneo, dove il tema degli indesiderati accomuna le due protagoniste, l’anziana signora e la bimba, alle prese con l’emergere di un rapporto non voluto, ma con cui bisogna fare i conti. È la storia di una relazione che le trasforma e che cresce in un rapporto d’amore non convenzionale.
Un lavoro che unisce la fascinazione spettacolare con l’intento pedagogico, ma che non si sottrae alle questioni politiche rappresentate proprio dalla riflessione su convivenza e solidarietà in un’Italia sempre più divaricata tra accoglienza e razzismo.
Stefano Casi – Scenario Infanzia 2020

Altre informazioni

Disegno sonoro Dylan Alexander Lorimer
Disegno luci Alice Colla
Produzione ORTIKA
Co-produzione Teatro della Caduta e il Mutamento Torino
Con la complicità di Ferrara OFF e LabArca Milano
Finalista Premio Scenario Infanzia 2020