Teatro Menotti, Via Ciro Menotti, Milano, MI, Italia
Seconda tappa del progetto Gaber, con cui vogliano esplorare il “teatro canzone” per sottolineare in particolare l’universalità del pensiero gaberiano anche a diversi decenni di distanza.
Dopo il successo di Far finta di esser sani a Milano e in tournée nazionale, affrontiamo ancora un testo “storico” e controverso come Libertà obbligatoria del 1976 che contiene temi e contenuti assolutamente attuali, da rileggere a distanza di oltre 45 anni, con la percezione agrodolce di essere rimasti ancora lì con i nostri disagi, le inquietudini sociali e individuali, la falsa coscienza di molti, ma anche con la possibilità di risvegliare i sogni rattrappiti.
Questo ci raccontavano Giorgio Gaber e Sandro Luporini e forse bisognava ascoltarli un po’ più attentamente senza pregiudizi, settarismi o massimalisti. L’America, le nuove mode (Si può), la falsa e incompiuta Democrazia (Le Elezioni), la lotta resistente (I Reduci), solo per citare alcune delle suggestioni portanti di quello che viene definito lo spettacolo (e il disco) ponte verso il definitivo distacco dalla “nuova” ideologia corrotta dai mass media e dal sogno americano che ancora resiste, nonostante tutto, e l’altrettanto definitiva consacrazione del teatro canzone del grande signor G.
Riproporre Libertà obbligatoria a 45 anni di distanza e nel ventennale della scomparsa di Giorgio Gaber, significa per noi provare a restituire almeno in parte la sua immensa lezione di arte e di vita.
In scena, tra gli altri interpreti, i virtuosi e visionari musicisti della musica da Ripostiglio, la voce eclettica e straordinaria di Andrea Mirò in segno di continuità progettuale con la nostra fortunata edizione di Far finta di esser sani .
Produzione Tieffe Teatro Milano
Adattamento Emilio Russo
Costumi: Pamela Aicardi
Luci Andrea Violato
Teatro Menotti, Via Ciro Menotti, Milano, MI, Italia
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