Le due inglesi è stato definito il film “maledetto” di François Truffaut.
Tratto dal romanzo epistolare Le due inglesi e il continente di Henri-Pierre Roché – lo stesso autore di Jules e Jim – racconta, tramite un diario, il triangolo amoroso tra Claude (interpretato sullo schermo dall’attore feticcio di Truffaut, Jean-Pierre Léaud) e due sorelle, Anne e Muriel.
La pellicola ebbe, da parte di pubblico e critica, un’accoglienza tiepida che fece molto soffrire il regista, il quale tagliò, dopo pochi giorni di programmazione, quasi mezz’ora del suo film fino ad allora più sentito, più autobiografico, più tormentato. Solo poco prima della sua morte, Truffaut rimonterà le scene tagliate, trasformando l’opera in una sorta di toccante testamento cinematografico.
Folgorato dalla “penna d’acciaio freddo e acuto” di Roché, il regista aveva portato sullo schermo “tre personaggi che non si incontrano quasi mai, se non per iscritto”, una storia “d’amore che fugge”, il racconto di amori che “rivivono sotto i nostri occhi restituiti da una scrittura febbrile e straziante”.
Lo spettacolo Le due inglesi, che rilegge per il teatro questa struggente danza dell’amore inafferrabile, continua il percorso di confronto drammaturgico tra generi letterari iniziato dal regista Paolo Bignamini con la versione teatrale di Solaris.
dal romanzo di Henri-Pierre Roché
dalla sceneggiatura di François Truffaut e Jean Gruault
drammaturgia e regia di Paolo Bignamini
con Stefano Annoni, Leda Kreider, Maria Laura Palmeri
aiuto regia Giulia Asselta
produzione Centro Teatrale Bresciano
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