Campo Teatrale, ingresso teatro, Via Pompeo Cambiasi, Milano, MI, Italia
In un mondo di ciechi un padre di famiglia intercetta e conosce la realtà attraverso una nuova vista, decidendo di indossare i suoi nuovi occhialini da nuoto graduati intensamente azzurri; questi possono essere strumento di rovina o di cura della propria conoscibile vita, sono moltiplicatori aumentati di diverse realtà immaginarie o percepite, sognate o represse. È come nei cinque stadi del sonno. Abbiamo scelto di interrogarci su tutte le rifrazioni oniriche possibili di queste parole, di come galleggino tra rappresentazione e verità, tra fiction e becera quotidianità, tra lenzuola sfatte e amnioticità.
E se fosse tutto soltanto un sogno nel sogno, o un sogno lucido?
Madrid, ai giorni nostri. Una mattina al suo risveglio, un uomo trova i suoi occhiali da vista rotti ai piedi del letto ed esce di casa con le uniche lenti che ha disposizione: un paio di occhialini graduati da nuoto, intensamente azzurri. In poco tempo si rende conto che il mondo appare sensibilmente diverso ai suoi occhi. La gente con cui parla, vecchie letture, quadri celebri, pietre miliari del cinema e nuovi prodotti culturali assumono ora un altro valore, per quest’uomo assolutamente comune che si aggira per la città indossando una sorta di maschera. Il mondo così come pensavamo di conoscerlo si rivela come un caleidoscopio, i cui frammenti mostrano, dietro il velo squarciato, tutto il loro reale interesse.
Juan Mayorga, autore consacrato come il drammaturgo spagnolo più interessante della sua generazione, ci guida e ci diverte in questo affascinante monologo, recuperando quell’idea, alla base della filosofia platonica e schopenaueriana, secondo cui il mondo che abbiamo davanti agli occhi è pura apparenza, dietro cui si cela invece la verità. Il teatro diviene allora un dispositivo per mettere l’accento sui sistemi di costruzione del reale; una sfida che sembra suggerire come, in un’epoca di assoluto dominio della tecnologia, il teatro sia ancora urgente nella sua fondamentale relazione tra immaginazione dello spettatore e realtà che si svela davanti ai suoi occhi.
Disegno luci Valerio Varesi
Traduzione Fabrizio Martorelli
Scene Filippo Foglia e Tommaso Galeotti
Produzione Fabrizio Martorelli
Costumi e ambienti sonori Circolo Alekseev
Con il sostegno di Chronos 3 e Campo Teatrale/Theatrical Mass 2022
Campo Teatrale, ingresso teatro, Via Pompeo Cambiasi, Milano, MI, Italia
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