Teatro della Cooperativa

Teatro della Cooperativa, Via Privata Hermada, Milano, MI, Italia

GIOVINETTE, le calciatrici che sfidarono il Duce

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Sinossi

1932. Decimo anno dell’era fascista. Fine estate.
Sulla panchina di un parco di Milano un gruppo di ragazze lancia un’idea, per gioco, quasi per sfida: giocare a calcio.
E una sfida lo era veramente ma, più che a loro stesse, al loro tempo, al regime, alla mentalità dominante che vedeva nel calcio lo sport emblema della virilità fascista.
Fondarono il GFC (Gruppo Femminile Calcistico), la prima squadra di calcio femminile italiana che in breve raccolse intorno a sé decine di atlete.
Gli organi federali consentirono loro di allenarsi, ma non pubblicamente. Impose loro restrizione assurde per preservare le loro “capacità riproduttive”: dovevano usare un pallone di gomma, indossare la gonna, passare la palla solo rasoterra e in porta dovevano far giocare dei ragazzini adolescenti.
Nonostante tutto ciò la loro avventura sportiva riuscì caparbiamente a resistere per quasi un anno, quando, proprio alla vigilia della loro prima partita ufficiale, il regime le costrinse a smettere di giocare.
Di questo pugno di ragazze, che a loro modo sfidarono il duce e la cultura del loro tempo, alcune si riciclarono in altri sport, altre uscirono dalla storia, altre ancora entrarono in una storia più grande, partecipando dieci anni dopo alla lotta partigiana.

La loro epopea ci viene raccontata da tre donne di oggi, appassionate di calcio, che si metteranno letteralmente nei panni di quelle “giovinette” per riviverne il sudore e gli entusiasmi, le fatiche agonistiche e le scelte politiche.
Un racconto portato avanti con ironia, leggerezza e poesia da un trio tutt’altro che canonico che sa mischiare comicità e narrazione per mostrarci come, pur a distanza di tanti anni e di tante battaglie, certi pregiudizi siano duri a morire e come alcune battute e commenti di oggi siano terribilmente simili a quelli di allora.


Altre informazioni

Tratto dal romanzo di Federica Seneghini e Marco Giani
Co-produzione PEM Habitat Teatrali, Rara Produzione
Con il sostegno di Fondazione Memoria della Deportazione e della Sezione A.N.P.I. Audrey Hepburn

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