E se la causa della più rovinosa guerra che si sia mai abbattuta sui Greci non fosse stata la celeberrima Elena, ma l’immagine di essa, il suo doppio, il suo simulacro? Se la bellissima donna, causa di lutti infiniti, fosse in realtà rimasta tutto il tempo in Egitto per volere divino, protetta da un re, senza mai fuggire con Paride? Da questo filone alternativo del mito prende avvio l’Elena di Euripide, che racconta un tentativo di nozze fallito, un incontro inaspettato, un riconoscimento e una fuga dall’Egitto. In un continuo scambio tra l’identità tragica e quella comica, il dramma euripideo, uno dei più intriganti composti dal tragediografo ateniese, è una critica non troppo velata alle cause inconsistenti della guerra e all’utilizzo della donna come capro espiatorio, temi ancora oggi molto attuali.
In scena presso il Cortile d’Onore della Biblioteca Sormani in corso di Porta Vittoria n.6
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